INFORMATICA E PRESELEZIONE
Nel centro di calcolo di via Flaminia un pugno di valorosi
informatici sta portando avanti il difficile compito di traghettare i notai
verso i lidi della firma digitale e della telematica.
La scommessa è quella di riuscire in tempi brevi a rendere familiare
e quotidiano ad una massa di torpidi umanisti tutto ciò che costituisce
materia dell'intero corso di laurea in scienza dell'informazione.
E' subito apparso chiaro che la produzione di noiose ed affliggenti dispense
non avrebbe assicurato i risultati voluti. L'indice di ascolto sarebbe crollato
paurosamente provocando l'immediato licenziamento dell'intero staff di Notartel.
Il ricorso a più moderni sussidi audiovisivi avrebbe peggiorato le
cose, suscitando una pericolosa reazione di intolleranza nei confronti del
fondamentalismo informatico.
Con quali subdole astuzie rendere appetitosa una disciplina che a prima
vista appare così ostile e lontana dalla formazione culturale dei
titolari di studi notarili?
Guglielmo Iacono, giovane ed intraprendente cuoco di Notarchef, ha avuto
la brillante idea di prendere i notai per la gola, raccogliendo in un saggio
di prossima pubblicazione le ricette elaborate dagli esperti del settore.
Vediamone insieme alcune.
Triglie alla livornese. Ricetta
di Mario Miccoli.
Ingredienti: uno scoglio - due triglie - pomodori pelati - farina - un trito
finissimo di aglio e prezzemolo - una directory bella unta.
Difficoltà: media.
Prendete due triglie di scoglio. Se non le trovate al mercato
del pesce, procuratevi il software necessario che sta nel sito del notariato
sotto il nome P.G.T. (Pretty Good Tryglia) e scaricatelo in una directory
temporanea. Il programma genera una coppia di triglie gemelle ma asimmetriche.
Se avete molti ospiti, ripetete l'operazione più volte.
Metà delle triglie generate dal programma sono segrete e quindi ve
le mangerete da solo, in un secondo tempo, in privato.
L'altra metà sono le triglie destinate al pubblico e sono quelle
che voi cucinerete.
Nettate e risciacquate il pesce ed asciugatelo con un panno tiepido. Quindi
cospargetelo di farina e scuotetelo leggermente per eliminare l'eccesso.
Cuocetelo in poco olio in una padella che lo contenga di misura. A fine
cottura, aggiungete qualche cucchiaiata di sugo di pomodoro che avrete preparato
a parte in una casseruola.
Criptate le triglie con il trito di aglio e prezzemolo e portatele in tavola
belle calde.
Fate attenzione a non ingoiare la password.
Sarde alla siciliana. Ricetta
di Enrico Maccarone.
Ingredienti: 1 Kg. di beccafichi freschi - 150 g. di pangrattato - 1 cucchiaio
di pinoli - 1 cucchiaiata di uva sultanina - 1 ciuffo di sarde - 1 mazzo
di cardi.
Preparate un gustoso brodo di cardi, che potrete trovare
alla sezione import-export di rifondazione oppure direttamente sul mercato
clandestino.
Schiumate il liquido per eliminarne la naturale turbolenza ed effettuate
molto lentamente il download del brodo in una pirofila temporanea, che metterete
da parte.
Prendete le sarde, disinfettatele con VirusScan e mettetele a sgocciolare.
Se vi sembrano poche, duplicatele su un dischetto una o più volte.
Aprite le sarde con pkzip per windows e imbottitele di cannoli alla siciliana,
quindi travasatele in una teglia da forno grande quanto basta.
Aggiungete un pizzico di peperoncino e qualche seme di finocchio selvatico.
Per salvare le sarde, casomai si bruciassero, fate un backup completo. Quindi,
specialmente se vi siete scordati di ungere la teglia, imburrate il forno
e regolate la temperatura su 32 bit per dargli una bella botta.
Di tanto in tanto aprite il monitor e bagnate le sarde con una spruzzatina
di brodo di cardi per poi asciugare l'eccesso con il pangrattato. Infine
servitele belle calde su un capiente hard disk guarnito con i beccafichi.
Stracotto di notaio senza broccoli. Ricetta di Paolo Piccoli.
Ingredienti: a volontà.
Tipo di cucina: espressa nella fase preparatoria - a cottura lenta nella
fase successiva.
Prendete parecchi ingredienti disomogenei e dategli una
leggera infarinatura. Mettete da parte quelli che presentano un'infarinatura
regolare e buttate tutti gli altri nell'acquaio per poi eliminarli col tritarifiuti.
Avrete così operato una preselezione degli ingredienti in concorso,
con la finalità di velocizzare l'esecuzione della ricetta.
Prendete una casseruola in ghisa dotata di un coperchio pesante. Va bene
anche un'aula di terracotta purché i pezzi da brasare ci stiano dentro
di stretta misura.
I concorrenti vanno innanzitutto lardellati e poi rosolati da tutte le parti
a fuoco vivo affinché dalla superficie non fuoriescano i preziosi
succhi ministeriali assorbiti nella fase della frollatura.
Mentre la carne prende colore, rigiratela con due palette di legno evitando
di usare forconi appuntiti che solleverebbero un lungo ed inutile contenzioso
amministrativo.
Aggiungete infine del vino o del brodo e proseguite la cottura a fuoco bassissimo
per tre giorni.
Il sugo può essere frullato e passato attraverso un setaccio. Se
ci rimanesse impigliato qualche broccolo, ricordate che la ricetta non li
prevede.

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