La pecorella pentita


Cari amici tegami e tegamini,

nell'ambito delle fasi preparatorie del convegno sul tema "Il bell'Antonio fara' una cena, ma quando?" ho avuto il privilegio raro di ottenere un incontro formale con il Presidente dell'Accademia dei Tegami.

Egli segue con grande attenzione l'evolversi della situazione e la dinamica degli interventi con cui i tegamini, in concorso fra loro e senza esclusione di colpi, prendono posizione sugli aspetti morali e giuridici della delicata vicenda. Chiuso nel suo studio, il Presidente passa il tempo a riflettere e a smistare la posta elettronica.

Abbandonato per un momento il rigido protocollo, il Presidente mi ha messo al corrente dei recenti fatti di cronaca e mi ha autorizzato a divulgarli nello loro linee essenziali.

Quando l'Ufficiale Giudiziario del Tribunale di Pisa ha bussato alla porta del bell'Antonio per notificargli la diffida ad adempiere, l'intimato era assente e questa circostanza gli ha certamente risparmiato un bello spavento. L'atto giudiziario e' stato quindi consegnato a mani del legale di famiglia, dottoressa Gaia Rau, la quale, unitamente all'avvocato Giuliana Crevatin, ha subito abbandonato il collegio di difesa giudicando indifendibile la posizione dell'imputato. Quest'ultimo, messo delicatamente al corrente della situazione, ormai sull'orlo del precipizio, con una mossa spregiudicata ha invocato il patteggiamento, autoriducendosi la condanna da una serie periodica di cene ad una singola ed unica cena.

Al momento ancora non sappiamo se il Presidente, nell'ambito dei poteri discrezionali che solo a Lui competono, riterra' ammissibile questa scorciatoia processuale.

E' molto probabile che prima di prendere una decisione definitiva il Presidente voglia conoscere nei dettagli il menu della cena riparatrice. Negli ambienti forensi si fa tuttavia notare che la strategia di attribuire la responsabilita' dell'inadempienza alla propria proverbiale pigrizia potrebbe risultare vincente in quanto la torpida inattivita' del bell'Antonio costituisce un fatto notorio che non deve essere provato in giudizio.

Al momento, cari amici, non ho altre notizie da darvi, ma non manchero' di tenervi informati sugli ulteriori sviluppi della singolare vicenda.

Ghiro