![]() |
![]() |
PROFONDO RUSSO |
Critico: Roland Barthes Testata: Hollywood Reporter |
|
Se da un lato Massimo Seccia tende ad
affidare al linguaggio filmico l'espressività per immagini
dell'inesprimibile, dall'altro il suo stile e la sua poetica mirano
a "inesprimere l'esprimibile", a mostrare nascondendo, o a rivelare
mascherando. |
|
![]() Testata: L'espresso |
|
(...) Il "non detto" di questo film muto è il lato più interessante di una cinematografia caratterizzata dall'originaria mancanza della traccia audio.
|
![]() Testata: Libération |
|
"Profondo
Russo" non è solo un film di denuncia, ma un vero e proprio atto
di sfida al moralismo della società normalizzata. |
|
Critico: Francesco Alò Testata: Il Messaggero |
|
Il protagonista, Saro Russo, è magnifico per intensità e
depressa malinconia. |
|
Critico:
Sigmund Freud Testata: Seghe e condominio |
|
Il regista
Massimo Seccia sferra un duro colpo alla cultura sessuofobica,
grazie alla sceneggiatura coraggiosa che denuncia le psicosi
originate da una drastica inibizione delle pulsioni
auto-erotiche. |
|
Critico:
Vittorio Messori Testata: Avvenire |
|
Impossibile
parlare di Profondo Russo, candidato a svariati Oscar (fra cui
miglior regia e miglior montaggio), senza tener conto del
dibattito che ha acceso le famiglie cattoliche: è moralmente
corretto portare sullo schermo, senza alcun filtro critico, la
deriva morbosa e violenta di un onanista seriale? Non si rischia di farne
la celebrazione? Soprattutto se il film è firmato da un maestro
del cinema come Massimo Seccia e se il personaggio è impersonato
da un divo eclettico e talentuoso come Saro Russo. |
Titolo originale:
Profondo Russo
|